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27
09
2019

Come mantenere integro Anahata

Scritto da Giada Tessari 0

In Anahata sono presenti qualità importanti quali: amore, equanimità, leggerezza, compassione, gioia, capacità di guarigione, altruismo, dignità. Grazie alla sua formazione ci consente di conoscerci attraverso la partecipazione e la condivisione, la conoscenza avviene per somiglianza. In questo modo lo spazio di coscienza e di percezione diviene più ampio per inclusione. La volontà di questo chakra sta nell’amore, nel partecipare, nel movimento e nell’integrazione. Quanto, per motivi vari, questo non avviene, si crea un disequilibrio che può dare origine ai disturbi caratteristici nel flusso energetico di Anahata Chakra, ovvero: allergie, ansia, debolezza del sistema immunitario, dispnea e asma, disturbi circolatori e alla pelle, ictus, infarto, ischemia, rifiuto e inibizione dei sentimenti, senso di estraneità e di colpa, pulsioni autodistruttive. Lo yoga consiglia dei percorsi paralleli alle terapie psicologiche o mediche (alle quali non si debbono sostituire). Osserviamone alcune.

Consigli:

  • dieta prevalentemente vegetariana;
  • attività che coinvolgono la respirazione come il canto, meglio se in coro (ottima “All you need is love”), recitare mantra ad alta voce (perfetto Baba Nam Kevalam);
  • correre e camminare in mezzo alla natura;
  • portare l’attenzione su ciò che unisce e non su ciò che separa;
  • attività cardio.
Asana

Matsyasana. Fondamentale è il ruolo che ricopre Matsyendra (il signore dei pesci) nella mitologia dello yoga: egli, nella sua forma originaria di pesce (matsya), apprende i segreti della disciplina spiando gli insegnamenti di Shiva alla sua sposa, Parvati. La divinità in persona lo trasforma allora in saggio e gli ingiunge di diffondere lo yoga sulla Terra a tutta l’umanità.

La partenza è sdraiati in posizione supina. Sistemati in modo tale che i gomiti possano poggiare a terra, dunque solleva leggermente il bacino. Immagina che un filo tiri il torace verso l’alto, gentilmente, inarcando così la schiena. Conseguentemente al movimento appena descritto, la testa si reclina all’indietro e, se possibile, la sommità del capo poggia a terra. La posizione può essere mantenuta in questa modalità, agli inizi. Una volta raggiunta la piena padronanza dell’asana, togli l’appoggio sui gomiti, permettendo alle braccia di rilassarsi. La gambe possono rimanere distese oppure incrociate in posizione semplice o del loto. Per sciogliere la posizione abbassa il torace e riporta il collo in posizione neutra poggiato a terra sulla nuca. Mi raccomando: fai particolare attenzione a non sforzare eccessivamente il collo che in questa asana sperimenta una posizione non usuale. Per maggiori spiegazioni e indicazioni, puoi andare alla pagina dedicata a questa posizione.

Respirazione

Ujjayi Pranayama. Siediti diritto e rilassato (per esempio in Sukhasana), esegui alcune respirazioni profonde. Sensibilizzati sulla percezione del tronco (dall’inguine alle spalle), in particolare nell’area sovra pubica e sulla linea del diaframma. Dopo aver espirato, fai rientrare delicatamente la parte bassa dell’addome. Mantenendo al retrazione, inizia a inspirare, mantenendo una parziale chiusura della gola, così che il respiro produca un leggero fruscio. Continua l’inspirazione sino a quando l’aria entra agevolmente, poi trattieni il respiro per otto-dieci secondi; quindi espira facendo attenzione al movimento di ritorno del diaframma. Rimani brevemente in apnea a polmoni vuoti. Pratica inizialmente per qualche minuto, poi aumenta gradualmente fino ad arrivare a 10 minuti.

Rilassamento con visualizzazione

Supini, con gli occhi chiusi, la braccia rilassate lungo il corpo, i palmi delle mani rivolti verso l’alto, la gambe rilassate con le anche leggermente extraruotate, lascia che il corpo si rilassi. Il tuo corpo è calmo, rilassato, tranquillo, serenamente calmo, rilassato e tranquillo. Immagina di poter vedere il tuo cuore all’interno del torace: affina l’ascolto del suo suono, della sua pulsazione. Non preoccuparti se all’inizio il battito può sembrare irregolare o lontano: mantieni la concentrazione diffusa, passiva e visualizza il tuo cuore che batte calmo e tranquillo, piacevolmente calmo e tranquillo. Memorizza la profonda sensazione di quiete che dona questo suono. Ora immagina di essere sopra un prato verde e caldo, illuminato e riscaldato dal sole.

L’erba verde si muove dolcemente al soffio del vento leggero, così i tuoi pensieri scorrono liberamente come nuvole che si rincorrono nel cielo azzurro senza ostacoli. Sostenuto dal prato verde, lascia andare ogni tensione, ogni contrazione muscolare. Porta l’attenzione al battito del tuo cuore e senti come suona calmo e regolare. Visualizza una luce verde trasparente che si diffonde dal chakra del cuore a tutto il corpo: i piedi…le gambe…le cosce…il bacino…l’addome…il costato…le spalle…la colonna…le braccia…gli avambracci…le mani…il collo…il corpo è caldo e trasparente. Memorizza queste sensazioni fino a quando lo ritieni opportuno, dopodiché preparati lentamente a tornare:

  • presta attenzione ai rumori della stanza,
  • accarezza dolcemente il tuo corpo,
  • stiracchiati come se ti fossi appena svegliato,
  • con un’espirazione più ampia del solito, apri gli occhi,

quando lo ritieni opportuno, girati su un fianco e poi mettiti seduto.

Con questo articolo termina l’esplorazione sul chakra del cuore, nel prossimo articolo vi introdurrò Vishuddha Chakra, la sua tabella riassuntiva, le posizioni previste dallo Yoga, per poi passare ad un articolo di approfondimento dello stesso chakra e l’ultimo, come questo, cosa fare per mantenerlo in salute. Nel frattempo, se vi ho messo un po’ di curiosità, chiedete informazione ai nostri insegnanti durante le lezioni di Hatha yoga, Yoga in volo, Flow yoga attivi sia a Cittadella che a San Martino di Lupari.