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25
11
2019

Le cinque ferite dell’anima

Scritto da Giada Tessari 0

La teoria delle cinque ferite, che ha reso famosa la celebre Lise Bourbeau grazie al suo libro “Le cinque ferite e come guarirle”, risale in realtà agli anni ’90, quando lo psichiatra e psicologo greco John Pierrakos, fondatore e creatore della Core Energetica, individua le cinque ferite dell’anima e le corrispettive maschere.

Lise decide di far sua questa teoria, modificandola in alcune piccole cose e sperimentandola non solo sugli altri, ma soprattutto su di sé. L’autrice giunge quindi alla conclusione che tutti siamo vittime delle ferite dell’anima, ma non tutti ne abbiamo cinque da sanare, i più fortunati, per così dire, ne hanno solamente quattro. Vediamo in breve quali sono queste cinque ferite.

Rifiuto

La ferita emotiva del rifiuto è una delle più profonde. Non porta tanto al rifiuto degli altri, quanto alla non accettazione di se stessi e alla svalutazione delle proprie capacità. Non amare se stessi, però, conduce a non riuscire ad amare gli altri e la situazione in questo modo diventa ancora più tragica. Le persone con la ferita del rifiuto vorrebbero vivere sempre nascoste e sentirsi quasi invisibili. Fuggono dalle sfide. Di solito sono degli intellettuali che scelgono la solitudine e che faticano a gestire le emozioni lasciandosi sopraffare da esse. Sono delle persone introspettive, dotate di una spiccata capacità di osservazione e di grande intuito.

Abbandono

Le persone che portano dentro di sé la ferita dell’abbandono difficilmente riescono a trascorrere del tempo da sole nella vita. Soffrono molto la solitudine e sono sempre alla ricerca di qualcuno che possa fare loro compagnia. Si trovano in una situazione di forte carenza d’affetto di cui a volte non riescono a dare spiegazione né a se stessi né agli altri. Tendono a preoccuparsi molto e con largo anticipo se sanno che dovranno affrontare un evento problematico. Desiderano impegnarsi per un obiettivo comune e spesso amano fare parte di gruppi e associazioni che rispecchino i loro ideali.

Umiliazione

Chi ha dentro di sé la ferita dell’umiliazione di solito tende ad impegnarsi al massimo nei propri progetti e a dare tutto se stesso nel lavoro di gruppo. La preferenza di queste persone è per i lavori pratici e artigianali, in cui possano esprimere le proprie capacità dando vita a qualcosa di concreto e di visibile che possa attrarre l’attenzione degli altri. Nello stesso tempo la ferita dell’umiliazione può portare a provare vergogna e senso di inferiorità. Può essere presente la tendenza a soddisfare prima di tutto le esigenze degli altri invece di dare la precedenza alle proprie necessità. Empatia e ipersensibilità sono tra le caratteristiche principali delle persone con la ferita dell’umiliazione.

Tradimento

La ferita emotiva del tradimento è legata alla fiducia che ad un certo punto è venuta a mancare. Ad esempio si potrebbe essere vittime di una promessa non mantenuta o di un’aspettativa non raggiunta. Chi ha dentro di sé la ferita del tradimento pretende molto sia da se stesso che dagli altri e non ama mostrare segni di debolezza. Le ricche aspettative per il futuro a volte possono diventare un ostacolo perché impediscono di vivere al meglio il presente. Le persone con questa ferita spesso cercano di tenere sotto controllo gli eventi e chi le circonda.

Ingiustizia

Le persone che hanno subito un’ingiustizia e che ne sono state ferite profondamente vivono troppo concentrate sul proprio dovere e tendono a privarsi di ogni piacere perché credono di non meritare qualcosa di bello nella vita e perché sono convinte che portando sempre a termine al meglio i propri compiti otterranno la perfezione e una sorta di riscatto. A volte le ferite emotive si manifestano nella struttura fisica delle persone. La ferita dell’ingiustizia porta ad avere un portamento rigido, eretto e fiero. Le persone ferite dall’ingiustizia tendono essere molto precise e ordinate.

Le ferite trovano una corrispondenza, tenendo conto della paura che le ha generate ed il momento in cui si son generate, con i chakra dello yoga. Ecco una tabella riassuntiva. Nei prossimi articoli ci dedicheremo nello specifico a ciascuna ferita.

FERITA

FORMAZIONE

DEMONE

MASCHERA

CHAKRA

RIFIUTO

Dal concepimento fino all’anno di età

Negazione del diritto di esistere: paura esistenziale

Fuggitivo

Primo chakra: Muladhara

ABBANDONO

Primi anni di vita, al momento del distacco dalla figura che si occupa del bambino

Inadeguatezza e paura

Dipendente

Primo chakra: Muladhara

UMILIAZIONE

Prima infanzia quando viene richiesto di controllare i propri bisogni fisici

Vergogna e senso di colpa

Masochista

Secondo chakra, Svadhistana, e terzo chakra, Manipura

TRADIMENTO

Il trasporto per il genitore di sesso opposto non viene corrisposto

Vergogna

Controllore

Secondo chakra, Svadhistana, e terzo chakra, Manipura

INGIUSTIZIA

È l’ultima a manifestarsi, quando si comincia a ricercare l’autonomia

Vergogna, freddezza

Rigido

Terzo, Manipura, e quarto chakra, Anahata.

Se invece desideri approfondire l’argomento delle cinque ferite emotive ti consiglio la lettura di due testi molto interessanti: “Le cinque ferite e come guarirle” di Lise Bourbeau e “Risolvere le cinque ferite” di Maria Rosa Fimmanò.