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23
03
2020

Le cinque ferite dell’anima: ferita da tradimento

Scritto da Giada Tessari 0

Dopo il primo articolo sulle Cinque ferite e la loro corrispondenza con i chakra dello Yoga, quello sulla ferita da rifiuto, da abbandono e da umiliazione, eccoci alla quarta ferita, quella da tradimento. Questi sentimenti sorgono quando un bambino si è sentito tradito, specialmente da uno dei suoi genitori, che non ha rispettato le promesse fatte. Questo fa sì che la sfiducia, che deriva da questo problema, possa trasformarsi in invidia e in altri sentimenti negativi, come la sensazione di non meritare le cose promesse o ciò che gli altri hanno.

Aver sofferto di questi problemi durante l’infanzia crea persone sospettose e che vogliono sempre tenersi tutto stretto. Se durante la vostra infanzia avete sofferto una situazione simile, è probabile che avvertiate la necessità di esercitare un certo controllo sugli altri, che si giustifica solitamente con un carattere forte. Queste persone confermano i loro errori per il modo in cui agiscono.

Hanno bisogno di lavorare sulla pazienza, sulla tolleranza e sul saper vivere, come sull’imparare a stare soli e ad affidare le responsabilità.

Caratteristiche della ferita

Questa ferita si risveglia fra i due e i quattro anni di età, con il genitore di sesso opposto attraverso la violazione della fiducia o di aspettative non corrisposte nella connessione amore/sessuale. Per superare il dolore che ne deriva, il bambino indossa la maschera del controllore.

Il corpo cresce esibendo forza e potere. Nell’uomo, spalle più larghe delle anche; nella donna, anche più larghe e più forti delle spalle, petto in fuori, ventre rotondo. Lo sguardo è intenso e seducente, coglie tutto in un’occhiata.

Nel suo vocabolario si sentiranno spesso frasi come: “dissociato, hai capito?”, Sono capace, lasciami fare da solo, lo sapevo, fidati di me, non mi fido di lui”.

Caratterialmente si crede molto responsabile e forte. Cerca d’essere speciale e importante, poi però non mantiene gli impegni presi e le promesse, oppure si sforza per mantenerli. Mente facilmente. Manipolatore, seduttore; ha molte aspettative. Sbalzi d’umore. Convinto di aver ragione, cerca di convincere l’altro. Impaziente, intollerante, comprende e agisce rapidamente. Dà ottime prestazioni per farsi notare. Commediante. Si confida con difficoltà. Non mostra la propria vulnerabilità. Scettico. Paura del disimpegno.

La sua massima paura consiste nella dissociazione, separazione, rinnegamento.

La sua alimentazione si basa su un buon appetito, mangia rapidamente. Aggiunge sale e spezie. E’ in grado di controllarsi quando è occupato, poi però perde il controllo.

Possibili malattie: malattie che riguardano il controllo e la perdita del controllo, agorafobia, spasmofilia, apparato digerente, malattie che finiscono con il suffisso “-ite”, herpes alla bocca.

Osservazioni che servono a mettere in evidenza la maschera:

  • il controllore ha una voce forte, che si sente da lontano;
  • il controllore prende molto spazio. Gli piace ballare e ne approfitta per sedurre. Soprattutto la cosa gli offre un’occasione per farsi guardare. Ciò che ne emana è un “guardatemi”;
  • il controllore compra una macchina potente, che verrà notata. Lo stesso dicasi per altre categorie di acquisti;
  • il controllore si siede inclinando il busto all’indietro, con le braccia incrociate quando ascolta. Quando è lui a parlare si china in avanti, per meglio convincere il suo interlocutore;
  • quando si vive la ferita da tradimento, si indossa la maschera del controllore che fa diventare diffidenti, scettici, in guardia, autoritari e intolleranti, a causa delle proprie aspettative. Fa di tutto per mostrare di essere una persona forte, di quelle che non si lasciano fregare facilmente, soprattutto che non si lasciano influenzare dagli altri.
  • questa maschera fa fare cose incredibili pur di evitare di perdere la reputazione, anche al punto di mentire.
  • Dimentica i propri bisogni, e fa quello che fa perché gli altri pensino che è affidabile, una persona nella quale possono aver fiducia. Questa maschera fa sì che si proietti una facciata di persona sicura di sé, anche se non ha fiducia in se stesso, e rimette spesso in discussione le proprie decisioni o azioni.
  • Il controllore è convinto di non mentire mai, di mantenere sempre la parola, e di non aver paura di nessuno. Chi soffre di tradimento alimenta questa sua ferita mentendo a se stesso, dandosi a credere cose false e non mantenendo gli impegni che ha preso con se stesso.
  • Si punisce facendo tutto da solo, perché non ha fiducia negli altri e non delega nulla. E’ talmente intento a verificare ciò che fanno gli altri, da privarsi del tempo da dedicare a se stesso.

La ferita da tradimento è in via di guarigione quando non si vivono più tante emozioni nel momento in cui qualcuno o qualcosa disturba i propri piani, quando si molla la presa più facilmente. Ovvero, quando smettere di restare aggrappati ai risultati, quando si smette di volere che tutto avvenga secondo i propri piani. Non si cerca più di trovarsi al centro dell’attenzione. Quando si è molto fieri di sé in seguito a una impresa, anche senza il riconoscimento altrui.

Nel prossimo articolo tratterò l’ultima ferita, quella da ingiustizia.