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11
02
2019

Come mantenere integro Svadhisthana

Scritto da Giada Tessari 0

In Svadhisthana sono presenti qualità importanti in modo naturale e spontaneo quali: purezza, armonia, coraggio, unione, desiderio e creatività. Grazie alla sua formazione ci consente di conoscere le nostre emozioni, quelle suscitate dal nostro agire, dagli altri e dal mondo, ci consente si “sentire”. La volontà di questo chakra sta nel desiderio di riprodursi per garantire la sopravvivenza della specie nel tempo, di sperimentare piacere e rifiuto, di gustare, di scegliere, di appartenere ad un gruppo. Quanto, per motivi vari, questo non avviene, si crea un disequilibrio che può dare origine ai disturbi caratteristici nel flusso energetico di Svadhisthana Chakra, ovvero: squilibri nell’alimentazione, fragilità e caduta dei capelli, tendenza a urinare spesso, cistite, colite spastica, crampi, disfunzione sessuale in genere, sbalzi d’umore e squilibri emozionali, disturbi collegati al sistema linfatico e ai reni, pianti e sospiri frequenti, gelosia maniacale, creatività scarsa o nulla, blocco delle emozioni, isteria, difficoltà di socializzazione, incapacità di scegliere, narcisismo, dipendenza da sostanze tossiche. Lo yoga consiglia dei percorsi paralleli alle terapie psicologiche o mediche (alle quali non si debbono sostituire). Osserviamone alcune.

Consigli:
  • dormire circa otto – dieci ore preferibilmente in posizione fetale;
  • osservare un periodo di dieta liquida per purificarsi e cogliere gli aspetti essenziali dell’esistenza;
  • mantenere il contatto con la natura, soprattutto con l’acqua (in particolare il mare);
  • cimentarsi in sport acquatici, possibilmente all’aria aperta;
  • cimentarsi in attività artistico – creative come: danza libera, danze tradizionali, scrittura libera, disegno, pittura, recitazione, musica;
  • fra le varie discipline di Yoga, preferire l’Hatha Yoga e le forme di Yoga più armoniose (bene anche l’attività aerea).
Asana:

La posizione della tartaruga aiuta il secondo chakra. In sanscrito, kurma significa “tartaruga” e asana posizione”, pertanto la traduzione letterale è la “posizione della tartaruga”. Questo nome è dovuto alla forma della posizione che ricorda il carapace dell’animale, ma anche alla possibilità di praticare l’interiorizzazione dei sensi (Pratyahara)che si ottiene con la pratica di questa asana.
Come la tartaruga ritira le zampe e la testa dentro il suo carapace, così il praticante ha la possibilità di ritirare i suoi sensi verso l’interno di sé stesso, di interiorizzare e di raggiungere uno stato meditativo.

Posizione parziale di Kurmasana

Portatevi seduti con le gambe flesse, le piante dei piedi unite e le ginocchia divaricate verso il suolo. L’inspiro accompagna il busto in allungamento verso il cielo, l’espiro vi fa scendere mentre le mani scivolano al di sotto delle caviglie e afferrano i piedi: la fronte scende verso i talloni.

Posizione completa di Kurmasana

Da questa posizione portate le mani a passare sotto le cosce ad avvolgere il bacino con i palmi delle mani a terra. La fronte scende fino al suolo all’interno dei talloni.

Respirazione:

respirare come un’onda immaginando che l’aria entrando e scivolando lungo la gola vada a riempire dapprima l’addome, poi il torace ed infine il petto per svuotare poi tutto il corpo come un’onda che, ritorna dopo essersi portata sulla spiaggia, ritorna in mare aperto.

Rilassamento con visualizzazione:

sdraiarsi supini, chiudere gli occhi e ritrovare il contatto con il proprio respiro ed il battito del proprio cuore. Immaginatevi distesi in riva ad un ampio fiume le cui acque scorrono lente e tranquille. il sole sta tramontando e tutto si dipinge di uno splendido colore arancione. I vostri pensieri si lasciano andare nell’acqua color arancione,e così anche il vostro copro riesce ad lasciar andare ogni tensione, ogni contrazione muscolare, ogni desiderio di trattenere. Spostate l’attenzione al secondo chakra, visualizzandolo come una piccola sfera luminosa di colore arancione e calda. dalla sfera l’energia si diffonde in tutto il corpo, che diventa a poco a poco completamente caldo ed irradiato di luce arancione. Il corpo è sereno, rilassato e sta bene, riuscite e vedere il sorriso in ogni singola cellula del vostro corpo. Memorizzate queste sensazioni, fanno parte di voi sempre. Con calma, quante ve la sentite, eseguite i movimenti di ripresa ed aprite gli occhi.

Con questo articolo termina l’esplorazione sul chakra sacrale, nel prossimo articolo vi introdurrò Manipura Chakra, la sua tabella riassuntiva, le posizioni previste dallo Yoga, per poi passare ad un articolo di approfondimento dello stesso chakra e l’ultimo, come questo, cosa fare per mantenerlo in salute. Nel frattempo, se vi ho messo un po’ di curiosità, chiedete informazione ai nostri insegnanti durante le lezioni di Hatha yoga, Yoga in volo, Flow yoga attivi sia a Cittadella che a San Martino di Lupari.