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17
03
2020

Yoga con i bambini al tempo del Covid19: lesson n. 1

Scritto da Giada Tessari 0

Buongiorno cari mamme e papà,

no, non vi abbandono! Ho pensato che siete a casa, ho pensato a quanto ci siamo divertiti nelle lezioni di yoga i sabati pomeriggio, ho pensato a quanto si sono divertiti e hanno imparato tutti i bambini incontrati durante i primi mesi di questo anno scolastico: bambini della materna, della primaria e della secondaria e…mi mancate! Mi mancano le domande irriverenti, il vostro non stare mai fermi, il bisogno di imparare, esplorare, mettere in discussione perchè vedete: siamo proprio fatti così! Fin dal nostro modo di cibarci! Noi catabolizzziamo il cibo per poterlo poi assumere e farlo diventare parte del nostro corpo. Così è con quanto ci dicono gli adulti: a volte dobbiamo distruggerli per poterne assorbire piccoli pezzi e farli diventare noi…quanta pazienza richiede questo agli adulti! Mi piacerebbe che noi adulti ci prendessimo del tempo per riflettere su questa cosa…ma nel frattempo: ecco la  mia proposta!

Ho deciso di condividere con voi 5 lezioni di Balyayoga (lo yoga per e con bambini e adolescenti): è un programma che io porto nelle scuole e no! Non ho paura che mi venga copiato da tante/i insegnanti improvvisati: il fatto che loro copino non toglie nulla a ciò che io già so fare e ho fatto. Il titolo del mini percorso è “Le 5 qualità della matita” e prevede cinque lezioni- percorsi con: pensiero felice, storia, gioco, asana, rilassamento e attività finale. Potete farla in famiglia adulti e bambini: sarà un bel modo per crescere assieme.

In questo articolo vi presento la prima lezione: buon divertimento!

PENSIERO FELICE

Il pensiero felice si fa in cerchio, possibilmente con la bottiglia della calma Montessoriana (e già farla assieme sarebbe un bel modo per passare il tempo. Ecco come fare: bottiglia trasparente, colla glitter, acqua tiepida). La bottiglia è proprio come noi: quando è calma è trasparente, ci possiamo vedere attraverso, vedere dentro il nostro cuore, vedere chi è vicino a noi, ma quando è tutta sotto sopra, tutti i brillantini coprono la realtà. I brillantini sono tutti i nostri pensieri, le nostre emozioni, ora proviamo a restare seduti in silenzio finché i brillantini non saranno scesi del tutto e nel frattempo cerchiamo nella nostra mente, nel nostro cuore, nel nostro corpo un pensiero felice: quand’è stata l’ultima volta che siamo stati felici, felici, felici? Ricerchiamo quel momento: forse è qualcosa che riusciamo a vedere? O una parola dolce che sentiamo ancora nelle orecchie? O un tocco gentile, una carezza, un bacio? Oppure il vento fra i capelli, l’acqua del mare? Oppure un profumo di qualcosa di buono…ciascuno ha il suo modo per ricordare: rendi quel ricordo più vivo che mai e poi dai a quel ricordo un nome, una parola, solo un nome e un parola…difficile? Ma no! Dai! Ora: ci sei? Bene, apri gli occhi: condividi il tuo pensiero felice.

LA STORIA

“Credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo” – Gianni Rodari

Un bambino, guardando la nonna che sta scrivendo una lettera, le domanda: “Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me?”. La nonna interrompe subito la scrittura, sorride e dice al nipote: “È vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto perché è proprio come noi. Anche noi siamo matite: matite nella mani di Dio”. Incuriosito, il bimbo guarda la matita, senza trovarvi alcunché di speciale, e dice:

“Ma nonna, è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!”. “Davvero? Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: sono un po’ come dei super poteri, se riuscirai a trasporli nell’esistenza, sarai sempre una persona in pace col mondo.”

Prima qualità: la matita scrive, ma solo se si lascia tenere. Allo stesso modo ti auguro di trovare bravi maestri, insegnanti, allenatori che ti insegnino a disegnare la tua vita. Ricorda:  puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che prima o poi bisogna affidarsi e fidarsi“.

Seconda qualità: di tanto in tanto, se la matita vuole scrivere, deve essere temperata. È un’azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ti è successo già molte volte: quando sei caduto per imparare a camminare o ad andare in bicicletta…e tutte le volte che fatichi per ottenete quello a cui tieni: un goal a calcio, una medaglia a nuoto, un bel voto a scuola, un abbraccio a un amico… Ecco perché devi imparare a sopportare alcune fatiche: ti faranno diventare una persona migliore.”

Terza qualità: la matita può essere cancellata e questo è bello perchè a volte sbagliamo, anche per imparare sbagliamo. Questo vuol dire che correggere un’azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia. Ed è semplice da fare, basta seguire la regola del tre:

  1. sono stato io,
  2. mi dispiace,
  3. adesso rimedio.

e ciò che hai fatto sarà cancellato”.

Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Come nella bottiglia, ciò che conta è che ciò che si muove dentro di noi, che siamo diversi ed unici per uno scopo. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro te. Ci sono stati tanti grandi personaggi: osserva l’immagine, ne vedi qualcuno di strano? Io sì: il più simpatico, quello che ti sta tirando la lingua! Sì, proprio lui: lo conosci? E’ Albert Einstein. Questo super scienziato apprese a parlare tardi rispetto agli altri bambini, aveva difficoltà scolastiche, ma amando leggere libri di divulgazione scientifica, e studiando il violino, nonostante le difficoltà nelle materie umanistiche, dopo alcune peripezie, riuscì a iscriversi al Politecnico. A me piace pensare che le sue difficoltà dipendessero dal fatto che nella sua mente c’erano già tutte le super invenzioni che fece, e facevano confusione nella sua giovane mente. Quando imparò a respirare e a fare chiarezza, poté diventare lo scienziato da Nobel che divenne. Allo stesso modo anche tu: respira, fai chiarezza, e…ma questa è la quinta qualità”. “Cioè? Dai nonnina, sono curioso!”.

“Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione. E più che essere famoso, come le persone che vedi sopra, è importante che tu sia felice. Se scoprirai il colore della tua mina, qual è il tuo dono speciale, ciò che sei venuto a fare qui e lo farai, allora sarai davvero felice”.

IL GIOCO

Si gioca a coppie, e poi in tre o quattro, dipende da quanti siete ed è un gioco sulla fiducia (prima qualità della matita: lasciarsi tenere). Disponetevi uno dietro l’altro: chi sta davanti avrà gli occhi chiusi, chi starà dietro avrà le mani sulle spalle (o sui fianchi) di chi sta davanti e avrà gli occhi aperti. Nessuno dei due può parlare, ma chi ha gli occhi aperti deve guidare, in modo sicuro, colui che ha gli occhi chiusi per la stanza. Dopo un po’ si cambia. Ai bambini dico che chi sta davanti è la matita, chi sta dietro la mano. In tre diventa più difficile: si passa di livello, come nei video giochi. Chi sta davanti ha sempre gli occhi chiusi ed è la matita, chi sta in mezzo ha gli occhi chiusi ed è la mano, l’ultimo, l’unico con gli occhi aperti, è il cervello. Ovviamente, più lunga è la distanza fra matita e cervello (ci potranno essere polsi, avambracci, gomiti, braccia, spalle, collo…la strada è lunga!) più fatica fa il comando ad arrivare…è come quando parla la mamma e tu stai pensando a tutte le tue cose ed i messaggi non arrivano. Ma succede anche agli adulti, quando i bambini parlano e loro pensano al lavoro: il percorso si interrompe…cari insegnanti, pensate quanta fatica fa ad arrivare il messaggio quando il percorso è interrotto da ricordi traumatici… Questo gioco è meraviglioso! Fatene esperienza tutti: grandi e piccini.

ASANA

Eseguiamo ora alcuni asana semplici:

  1. montagna: gambe ampiezza bacino, occhi chiusi, ascolta come riesce a mantenere l’equilibrio il tuo corpo anche con gli occhi chiusi mentre ti concentri solo sul tuo respiro e sulla pianta dei tuoi piedi. La montagna non ha paura del vento perché è stabile.
  2. Albero: dalla posizione precedente, apri gli occhi, ruota esternamente il piede destro e appoggialo o sulla caviglia sinistra, oppure sulla gamba sinistra in modo da mantenerti in equilibrio solo sulla gamba sinistra. Facile ? Difficile? Prova con gli occhi chiusi e sempre con l’attenzione al tuo respiro ed alla pianta del piede sinistro, ora prova con l’altra gamba. Le mani e le braccia possono o rimanere aperte lateralmente oppure essere unite al petto, o sopra il capo. Se eserciti una leggera pressione fra i palmi delle mani, si attiva la catena anteriore profonda che aiuta a mantenere l’equilibrio. L’albero non ha paura del vento perchè è flessibile ed ha radici profonde.
  3. Aquila: rimani in equilibrio su una sola gamba portando l’altra dietro e cercando di portare il busto parallelo al suolo e le braccia aperte lateralmente. Esegui sempre con l’attenzione al respiro, ad un punto fisso avanti e te e al piede in appoggio. Prova con entrambi gli arti inferiori. Neppure l’aquila teme il vento, pensa un po’: lei ed il vento sono amici, volano assieme.

Esegui i tre asana per più volte dedicando a ciascuna posizione almeno 5 bei respiri profondi. Poi rimani fermo e chiediti: “Ma io chi sono adesso? Una montagna, un albero o un’aquila?”. Non c’è giusto o sbagliato, solo imparo ad ascoltarmi e sapere come sto e chi sono io mentre mi muovo nel mondo, come affronto le difficoltà o i piccoli – grandi ostacoli che incontro (vento).

RILASSAMENTO

Distenditi a pancia in su, chiudi gli occhi, tieni le braccia lungo i fianchi con i palmi rivolti verso l’alto. Ora faremo un viaggio con la fantasia, e i bambini sono bravissimi con la fantasia. Allora, cominciamo: “Metti le mani sulla pancia, senti come il tuo respiro muove la tua pancia come le onde del mare: quando l’aria entra la pancia sale, quando l’aria esce la pancia scende. Ascolta ancora per un po’ le onde del tuo respiro. Ora immagina di essere un sassolino sul fondo di un ruscello di montagna, sei lì da così tanto tempo che ormai sei tutto appoggiato al suolo, alla terra, pesantemente, proprio come un sasso (questo aiuta i bambini a rilassarsi veramente, diventando pesanti al suolo). Senti l’acqua fresca che passa sulla fronte e porta via tutto ciò che non serve, come pesciolini portati dalla corrente i pensieri scivolano via. Attraverso l’acqua trasparente vedi le montagne, gli alberi e anche le aquile. Osservi il cielo, il sole e le nuvole…all’improvviso il sasso, pesante, desidera diventare come la nuvola, vorrebbe poter viaggiare leggero come lei: come fa? Cerca il pensiero felice, gli da un colore (oggi ne hai trovato uno, scegli un colore, quello che vuoi andrà benissimo). Ora immagina che ogni volta che respiri il colore entri dal naso e riempia via via tutto il tuo corpo lasciando uscire la pesantezza, la tristezza, la rabbia, tutto ciò che non serve (questo aiuta i bambini a rilassarsi ancora di più e a dissolvere emozioni negative). Partiamo: si colorano i piedi,… le gambe,… le ginocchia,… le cosce,… il bacino,… la pancia: senti com’è bello avere la pancia piena di felicità! Riempie la colonna,… la gabbia toracica,… lo sterno,… i polmoni,… il cuore…oh! Com’è bello avere il cuore pieno di felicità!… Riempie le mani,… i polsi,… le braccia,… le spalle…com’è bello abbracciare la felicità!…Riempie il collo e la gola,… così dalla nostra bocca potranno uscire solo parole felici e gentili. Riempie la faccia,… gli occhi,…le orecchie,…la fronte,…il naso,…i capelli,…entra nella testa e riempie il cervello e…che magia! Quando il pensiero felice riempie il cervello non c’è più spazio per la paura, la tristezza, la rabbia! Ora sai come fare per essere sempre felice, basta un pensiero felice al giorno. Resta ancora per qualche respiro in compagnia del tuo pensiero felice, quando vorrai stiracchiati come quando ti svegli la mattina, girati sul fianco e apri gli occhi”. Questo semplice rilassamento aiuta i bambini a comprendere la differenza fra pesante e leggero nel corpo, a ritrovare la freschezza e la calma della mente attraverso il respiro. Fatelo con loro, fate esperienza. Di solito i bambini rimangono a lungo in questo stato di quiete post rilassamento e sono molto più bravi degli adulti (non tossiscono, non si muovono, trovano subito la posizione comoda), ma se anche si muovessero un po’ all’inizio, accarezzate loro dolcemente i piedi, o le mani, evitando richiami che spezzerebbero il ritmo del rilassamento ed il filo conduttore. La vostra presenza calma e consapevole, radicata e stabile, vale più di mille richiami. Vi consiglio di non attendervi miracoli (anche se spesso ne ho visti accadere con questa attività!): praticate senza aspettative. Cercate di accogliere ciò che muove il vostro bambino senza giudicare: può riuscire o meno, ci vorrà tempo…in fin dei conti quante volte pure voi vi siete messi a dieta o avete deciso che avreste smesso di fumare e avete retto solo per alcuni giorni? Si può cadere: ci si alza e si riparte. Potrai ascoltare il rilassamento sul link del rilassamento per bambini.

ATTIVITA’

Due possibilità:

  1. Prendete un lungo spago (o filo), dei fogli di carta e molti colori: disegnate e scrivete il nome di tutte le persone che vi aiutano, le persone da cui vi piace farvi tenere come se foste una matita…proprio adesso che siamo tutti lontani, avere i loro disegni appesi per la stanza o per casa sarà un bel modo per ricordarci che non siamo soli, mai.
  2. Disegna la posizione in cui ti sei sentito più comodo: ogni volta che ti senti “traballare” (stanchezza, tristezza, paura, rabbia, troppa felicità,…) potrai assumere questa posizione che ti ricorda che tu puoi governare il vento.

La lezione è finita, sono sicura che vi siete divertiti e soprattutto avete imparato qualcosa di più su di voi e sull’altro. Nel sito potete trovare altre lezioni da fare con i vostri bambini:

Ci vediamo alla lesson n. 2. Baci a tutti,
Giada