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17
03
2022

Perché faccio sport

Scritto da Giada Tessari 0

Già, perché mi piace così tanto muovermi? Amo lo sport indistintamente, qualsiasi tipo di sport…no, non è vero…in realtà mi sono sempre tenuta un po’ alla larga dagli sport di squadra se non fosse per la staffetta. Per me è naturale muovermi, ballare, ascoltare cosa succede nel mio corpo in movimento. Ricordo da piccola in casa: musica e ballo, e poi bicicletta e camminate nei boschi o in campagna, poi arrivò l’atletica leggera ed il nuoto, poi l’aquagym e il fitness.

Ma torniamo all’inizio: perché mi piace muovermi? Io credo che siamo al mondo perché l’esistenza ci ama, non siamo un puro caso, dal momento in cui la cellula di papà e di mamma si sono incontrate è iniziata un’esperienza che attraverso il movimento, il ripiegarsi di un foglietto embrionale sull’altro ci ha portato ad essere chi siamo…quindi noi siamo primariamente movimento, prima ancora del cuore, del corpo noi eravamo movimento! Quindi il movimento è la nostra forma primaria di essere, di conoscere, di relazionarsi (sì, anche i calcetti sulla pancia di mamma erano un modo per entrare in relazione, con lei e con il papà). Ecco perché ho un rispetto reverenziale per il movimento, qualsiasi forma di movimento, senza nessuna preferenza, senza nessuna preclusione perché tutte possono insegnare qualcosa su di me e sul mondo che mi circonda. La pratica di attività dolci come lo Yoga (sia Hatha che in volo o con i bambini) mi hanno insegnato che ciascun essere è speciale, unico ed irripetibile quindi come potrebbe la sua attività motoria, modo per conoscere sé ed il mondo, essere uguale come per tutti gli altri? Non solo, poiché noi siamo strumenti musicali risuoniamo alla musica, ecco perché amo le lezioni con la musica, muovermi a tempo di musica. Ci sono  brani che sono in grado di cambiare completamente il mio stato emotivo: posso passare dalla tristezza alla gioia solo ascoltando determinati brani. Come l’ho scoperto? Lavorando con il mio corpo e la musica. Non solo: ci sono movimenti che liberano emozioni, posizioni che liberano la colonna, sequenze che consentono di comprendersi ed amarsi. L’amore guarisce, integra l’individuo, acquieta e lenisce; il movimento consente al nostro corpo di cantare l’amore per l’esistenza attraverso la danza, il libero muoversi.

Ma cosa faccio io? Che tipi di movimento cerco?

Nelle palestre che gestisco ho creato dei palinsesti a colori, perché come nel piatto c’è bisogno di tutti i macro nutrienti, così nel piatto del movimento c’è bisogno di più attività. Ve le spiego e dico cosa offrono a me (che sono unica ed irripetibile come ciascuno di voi, quindi il mio è solo un punto di vista e non la verità assoluta).

  • Attività aerobiche: allenano il mio cuore e i miei polmoni, sono tutte a tempo di musica, così posso danzare, lasciare che i miei piedi accarezzino il pavimento come in un passo di danza con la terra e l’aria.
  • Attività di forza: per nutrire i miei muscoli, per sentire la forza che c’è in me, essere consapevole di dove posso arrivare, quando posso portare e sopportare.
  • Attività per la postura: per nutrire la mia colonna, allineare le vertebre, sostenere il mio centro, accarezzare i miei organi interni, comprendere quali sono le posizioni antalgiche, quando sto andando oltre, quando mi sto amando davvero.
  • Attività in sospensione: per il piacere senso-motorio del volo, della leggerezza, del sapersi allungare e prendere lo spazio che meritiamo.
  • Attività olistiche o di benessere: per accogliere chi sono, i miei limiti, i miei talenti, i miei strumenti. Per imparare a rilassarmi, a comprendermi, ad essere consapevole dei miei limiti di flessibilità e resilienza.
  • Attività con i bambini: per nutrire la parte piccola che c’è dentro di me, per nutrire la parte piccola che c’è nei bambini, per accompagnarli alla consapevolezza che siamo bellezza irripetibile che va amata e rispettata in primis da noi stessi.
  • Attività con le mamme e la famiglia: il bello va trasmesso, quando abbiamo un tesoro non lo possiamo tenere per noi, va condiviso e nella condivisione si moltiplica.

E tu, perché pratichi sport? E quale ti piace, mi piacerebbe saperlo.