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19
08
2021

Scopri la cellula con la respirazione cellulare

Scritto da Giada Tessari 0

Il nostro corpo è una meraviglia, composto da miliardi di cellule ma comunque un’unità che si muove come un tutto unico: ma come è possibile? Si dice che siano 100 mila miliardi le cellule che ci compongono, ma è una stima riferita a un maschio adulto giovane di media altezza e peso intorno ai 70 chili. Pensa poi che il tutto parte dall’unione di due cellule, spermatozoo e ovulo. L’ovulo fecondato si suddivide più volte per dare origine a numerose altre cellule. Dopo circa un giorno dalla fecondazione, l’ovulo si differenzia in più strati di tessuto embrionale: ectoderma, endoderma, mesoderma. Il primo darà origine al sistema nervoso e all’epidermide; l’endoderma  all’epitelio e agli organi dell’apparato digerente; il mesoderma ai tessuti connettivi (muscoli, ossa, sangue, tendini, legamenti, fasce e cartilagini).

Quindi la base di tutto è la cellula, l’unità fondamentale del corpo che ha capacità di riprodursi, metabolizzare e rispondere agli stimoli ambientali. Lei è la base delle facoltà fondamentali della vita umana: creatività, sviluppo e sensibilità al cambiamento. Le diverse cellule hanno proprietà comuni ma si differenziano non solo per le funzioni cui assolvono all’interno del corpo, ma anche per la loro capacità di rigenerarsi dopo un trauma.

Ciò che separa le varie cellule fra di loro e che le tiene assieme separandole dall’ambiente è la membrana, nel caso del corpo l’epidermide. Ora, la cosa interessante è che il nostro corpo, seppur composto di miliardi di cellule, sente come un’unica cellula! La tensione presente in una qualsiasi parte del corpo viene percepita dal tutto e ne limita la salute. Ecco l’importanza quindi del lavoro sul e con il corpo per ascoltare, percepire e utilizzare le variazioni di calore, vibrazione, contatto del corpo in modo da essere consapevoli e poter influire sul cambiamento. Senza consapevolezza non può infatti esserci cambiamento.

Shavasana

L’attività che ti propongo per evolvere nella percezione è la respirazione cellulare.

Respirazione cellulare

Da posizione di shavasana, occhi chiusi, lascia che la tua attenzione sia presa dal respiro. Senti l’aria che entra e che esce, entra dal naso, scivola lungo la trachea, riempie i polmoni, espande gabbia toracica ed addome, e poi seguila mentre esce, leggermente più calda, dalla bocca. Questa è la tua respirazione polmonare. Ma ad ogni respiro, anche tutte le cellule del tuo corpo compiono la tua stessa azione, come un’orchestra che suona una musica stupenda: il suono del tuo respiro! Ad ogni pulsazione del cuore, le molecole di ossigeno attraversano le membrane cellulari per nutrire le cellule che lasciano i prodotti di scarto che usciranno dal corpo attraverso l’espirazione. Immagina quindi ora di essere un’unica cellula. A volte viene più semplice se immaginiamo di respirare dall’ombelico, come se ci fosse ancora il cordone ombelicale e noi fossimo ancora un’unica cellula. Cerca di percepire i confini della membrana, diventa consapevole di te stesso come unità singola, contenuta, delimitata ma con tutte le parti al suo interno. Consenti lo scambio vicendevole con il mondo esterno: accolgo ossigeno, dono anidride carbonica e tutto ciò che non mi serve. Senti il fluire dentro e fuori di te come una melodia, come un’onda che attraversa tutto il tuo corpo. Quando ti sentirai sazio di questa pratica, comincia ad accarezzare dolcemente il tuo corpo come se scoprissi per la prima volta che hai le mani, i piedi, le braccia, le gambe, un volto, la bocca…quale meraviglia!

Questa pratica effettuata in amaca dona la piacevole sensazione, essendo di per sé il tessuto dell’amaca molto simile all’epidermide, di essere un’unica cellula immersa nel blu…meraviglioso!